Magazzini e sicurezza, vademecum dei rischi

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Nulla è impossibile. Neppure realizzare un magazzino sicuro. Riuscire a navigare nel mare di normative, leggi, decreti in continuo aggiornamento, certificati e corsi di formazione, sembra un’impresa titanica. Ma ti assicuriamo che ne vale la pena. Perché un lavoratore che si sente sicuro, produce di più. E un’azienda sicura viene maggiormente apprezzata e stimata nell’ambiente professionale.

Tutti i magazzini sono pericolosi?

La valutazione del rischio all’interno del sistema di stoccaggio

La normativa italiana sulla sicurezza del lavoro classifica le attività di magazzinaggio come attività a rischio medio. L’indicazione resta comunque generica perché la presenza, ad esempio, di materiale chimico, determina un aumento dei rischi. Allo stesso tempo, però, anche il lavoro degli addetti al magazzino, impegnati solamente nella gestione e nello spostamento delle merci, non è da sottovalutare. Per realizzare un magazzino sicuro è quindi fondamentale – come da normativa italiana – stipulare una valutazione del rischio dell’attività aziendale.

Quali tipi di rischi esistono nel lavoro in magazzino?

I 7 principali rischi inerenti nel sistema di stoccaggio

  • Il rischio per contatto di materiale. Se la merce utilizzata può essere classificata come materiale pericoloso, biologico o chimico, vi possono essere conseguenze in caso di contatto. Il datore di lavoro, quindi, deve fornire i collaboratori dell’adeguata attrezzatura di protezione.
  • Il rischio per l’esposizione al rumore. La legge italiana ha imposto come limite massimo giornaliero 87 decibel. Il lavoratore che è esposto ad un rumore più alto, rischia lesioni uditive o – in casi estremi – anche alla sordità.
  • Il rischio legato alle continue vibrazioni. L’utilizzo di alcuni tipi di attrezzature può provocare ripercussioni sul fisico dei lavoratori. Formicolii, intorpidimenti, possono compromettere il corretto utilizzo dei macchinari e a lungo andare le vibrazioni possono addirittura portare a lesioni importanti.
  • Il rischio dovuto all’elettrocuzione. Se gli impianti non vengono controllati, revisionati e certificati, possono verificarsi pericolosissime scariche elettriche.
  • Il rischio legato al microclima. La temperatura deve essere il più possibile equilibrata. In alcuni magazzini, come quelli che conservano materiale surgelato, gli sbalzi di temperatura possono compromettere la salute dei lavoratori.
  • Il rischio legato all’illuminazione. Se lo spazio non viene correttamente illuminato, i lavoratori potremmo non individuare tempestivamente i pericoli.
  • Rischio di scivolamento, caduta o schiacciamento. Scale, parapetti, macchinari e attrezzature, se non sottoposti a manutenzione o non utilizzati nel modo corretto possono essere pericolosi.

I dati statistici

Sono oltre 47.600 i casi resi noti dall’Inail riguardo gli infortuni sul lavoro inerenti la categoria di conduttori d’impianti, operai di macchinari fissi e mobili e conducenti di veicoli per il 2017. Un numero che è rimasto costante rispetto al 2016. Di questi, quasi 4.500 sono avvenuti durante il lavoro svolto.

Numeri che devono far riflettere anche perché, nonostante il progresso e le continue innovazioni, negli ultimi tre anni i dati sono rimasti stabili.

Gli infortuni, oltre che compromettere la salute degli operai, compromettono anche il lavoro dell’intera azienda.

Le chiavi per scongiurare i rischi

Affidarsi ad un consulente esterno può essere la soluzione per risolvere il problema sicurezza ma alcuni accorgimenti possono essere realizzati senza difficoltà dall’azienda senza indicazioni esterne. Formazione, pulizia, ordine e l’attrezzatura adatta, come i Dispositivi di Protezione Individuale, sono le chiavi per realizzare un magazzino sicuro. Per semplificare i passaggi necessari e vedere il porto nel mare tempestoso di leggi e regolamenti, un segreto è acquistare dalla stessa azienda specializzata, l’attrezzatura necessaria per tutelare i lavoratori e mettere in sicurezza l’ambiente.